La regola dei terzi è forse la regola di composizione fotografica più conosciuta e fra le più efficaci per rendere le foto più interessanti e meno banali.
Le sue origini sono molto antiche: era la stessa tecnica di composizione che veniva prediletta dai pittori rinascimentali.
Nelle sue basi è molto semplice e, se proprio non si è sicuri delle proprie capacità o se si è alle prime armi, la maggior parte delle fotocamere digitali hanno a disposizione una funzione che permette di applicare praticamente questa regola senza rischio di sbagliare.
Che cos’è la regola dei terzi in fotografia
La regola dei terzi in fotografia è molto importante. Secondo questa regola, dobbiamo immaginare il campo fotografico attraversato da due linee orizzontali equidistanti che individuano tre segmenti uguali; a queste si intersecano due linee verticali equidistanti che, a loro volta, individuano tre segmenti uguali. Il risultato è una griglia ideale composta da nove sezioni identiche.
Le linee orizzontali e verticali si chiamano linee di forza e i quattro punti di intersezione si chiamano fuochi, o punti di interesse o punti di forza.
Cosa rappresentano?
Le linee creano dei percorsi di esplorazione per l’occhio che guarderà la foto e i punti individuano per lo sguardo dello spettatore delle aree di maggiore interesse in tutto il complesso dell’immagine.
Come sfruttare linee e punti di forza nella regola dei terzi
Sfruttando la regola dei terzi in fotografia le linee servono per suddividere idealmente l’inquadratura e i punti per individuare il miglior posizionamento del soggetto principale. Avete capito bene: il soggetto principale, secondo questa regola, non è fisicamente al centro della foto, ma riesce ugualmente a catturare l’attenzione di chi guarda, portandola, inoltre, ad esplorare anche tutto il resto dell’immagine. Come è possibile?
Quando un soggetto si trova al centro, la fotografia tende ad essere armonica ma statica. E, come nella vita reale, anche in fotografia è difficile che l’armonia statica catturi la stessa attenzione del contrasto: se decentri il soggetto principale su uno dei punti focali, lasciando allo stesso tempo uno spazio più “vuoto” su un lato, sbilanci l’immagine, creando un contrasto visivo che il tuo occhio cercherà di risolvere senza riuscire a farlo. Infatti, osservando una foto scattata secondo la regola dei terzi, lo spettatore può individuare immediatamente e con chiarezza il soggetto principale, esattamente come nelle foto con soggetto al centro; ma per vedere il resto dell’immagine è costretto continuamente a distogliere lo sguardo dal soggetto per esplorare ciò che gli sta accanto, cosa che invece non succede quando il soggetto è posto centralmente e cattura tutta l’attenzione.
Lo sguardo diventa dinamico, la foto è dinamica ed è l’abilità del fotografo a stabilire come e dove l’occhio dello spettatore si deve spostare. Pensi di essere pronto per applicare la regola dei terzi alle tue fotografie? Intanto ti sfido a rintracciarla nelle mie gallery
