FOR06350 Forti Gabriele
Nel calendario cerimoniale del Palio di Siena, pochi istanti hanno il potere evocativo della Carica del Drappello dei Carabinieri a Cavallo alle Prove Generali. È un passaggio breve, ma dal peso simbolico profondo, radicato in oltre un secolo di consuetudine.
L’origine risale al 1919, quando fu deciso di far precedere la corsa del Palio da un tributo alla storica carica di Pastrengo del 30 aprile 1848: tre squadroni dell’Arma, guidati dal re Carlo Alberto in persona, che si lanciarono contro le truppe austriache del maresciallo Radetzky, rompendo l’accerchiamento e scrivendo una delle pagine più celebrate del Risorgimento. Siena, città orgogliosa della propria identità civica, fece proprio quel ricordo militare, trasformandolo in una tradizione capace di unire la dimensione nazionale con il proprio patrimonio locale.
Il rumore secco e potente degli zoccoli, l’ordine perfetto delle file, il passaggio rapido ma solenne, restituiscono alla folla l’immagine di un corpo militare che, pur nella modernità, conserva la disciplina e l’eleganza delle proprie origini.
La piazza applaude, non per spettacolo, ma per riconoscimento: in quei secondi si intrecciano memoria storica, orgoglio nazionale e passione senese.
E quando il galoppo si spegne e le prove generali iniziano, resta nell’aria la sensazione di aver assistito non a una semplice apertura di una corsa, ma a un rito civile e militare che appartiene tanto alla storia d’Italia quanto all’anima di Siena.
Testo a Cura di Stefano Andrei