Ai confini di una delle aree paesaggistiche più belle al mondo, la Val d’Orcia, nasce l’Atelier fotografico di Gabriele Forti.Immerso nella bellezza delle terre senesi in cui vive e cresce, impugna da subito la macchina fotografica con quella stessa sete di ricerca artistica che contraddistingue gli animi più sensibili e delicati. La fotografia per Gabriele Forti è una scelta di vita.

Con certo coraggio abbandona la formazione universitaria ed acquista le costose strumentazioni del vero professionista. Con entusiasmo allestisce uno studio fotografico di tutto rispetto e, dichiarando guerra alle limitatezze di un piccolo paese, inizia la sua avventura con un’unica certezza: fotografare!

Sotto la guida iniziale del maestro senese di fotografia, Bruno Bruchi, acquisisce e affina sul campo, la tecnica fotografica che non tarderà ad unire all’innata sensibilità artistica che lo contraddistingue.

Gli inizi professionali di Gabriele Forti sono caratterizzati da alcuni reportage che lo vedono viaggiare in Oriente; prima in Thailandia, più tardi negli Stati Uniti.

Gabriele vuole cogliere e fermare sulla pellicola, il sentimento più puro delle persone che scelgono la sua opera professionale ed artistica; Tratteggia con la fotografia le sfumature dell’animo di coloro che si trovano davanti al suo obiettivo; lo fa con il senso di responsabilità altissimo di colui che è consapevole di prendere in prestito un’immagine preziosa, che al pari della parola, può comunicare qualcosa di cruciale alle coscienze dei futuri osservatori. Infatti, cosi come esiste una sintassi che organizza le parole in frasi, donando un senso di chiarezza e bellezza al linguaggio, esiste una grammatica delle forme che organizza, in senso armonico, le parti di un’immagine.

Nella fotografia le forme sono il risultato di un gioco di ombre e luci, tramite le quali, l’artista-fotografo può svelare la realtà e ciò che di bello e universale è custodito in essa. Nell’arte fotografica di Gabriele Forti questo linguaggio armonico diventa comunicazione ed emozione, in perfetto equilibrio con conoscenza tecnica e capacità espressiva. Innegabile il potere catartico di alcuni scatti dove il fotografo emerge per ciò che è nell’essenza: un’artista capace da un lato di evocatore potenti emozioni, dall’altro di sublimare le forze più intime del sentimento nella ricerca di ciò che è imperituro e bello. Non era forse il grande fotografo statunitense W. Eugene Smith a sollecitare riflessioni importanti domandando: “A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento?”.

Ebbene in Gabriele Forti, questa profondità esiste ed è diventata strumento di comunicazione con il quale generare nell’altro, un senso reale di comunione e verità.


Dr. Stefano Andrei